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    Le Statue di San Casciano dei Bagni Siena

    Un tesoro nascosto nel fango delle pozze termali che ha riscritto la storia. LE STATUE DI SAN CASCIANO AI BAGNI SIENA Ecco cosa è accaduto in un piccolo borgo vicino Siena alle pendici del Monte Amiata  È possibile sopravvivere per 2300 anni sotto strati e strati di fango e acqua? Ebbene la risposta è sì. Questa è la scoperta avvenuta a novembre 2022 a San Casciano dei Bagni Siena, il più remoto comune della bellissima provincia di Siena. 24 statue bronzee di epoca etrusca e romana, alcune delle quali perfettamente conservate, sono emerse da uno scavo di un deposito votivo, insieme a numerose monete e alcune iscrizioni in etrusco e latino. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è fatto subito trasportare dall’entusiasmo della scoperta e ha dichiarato che questo  è "Un ritrovamento eccezionale, che conferma una volta di più che l'Italia è un paese di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana". Le statue di San Casciano ai Bagni Siena sono datate tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C., di diverse misure, alcune delle quali sono alte quasi un metro, e rappresentano figure che gli abitanti del luogo veneravano nel luogo sacro. Il santuario esisteva già dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V secolo d.C. quando, in epoca cristiana, venne chiuso, ma non distrutto. Le vasche furono sigillate con pesanti colonne di pietra e le divinità vennero affidate con rispetto all'acqua. È anche per questo motivo che, rimossa la copertura, gli archeologi si sono ritrovati davanti a un tesoro ancora intatto, di fatto, spiega Jacopo Tabolli, docente di archeologia presso L’Università per Stranieri di Siena, "il più grande deposito di statue dell'Italia antica e comunque l'unico di cui abbiamo la possibilità di ricostruire interamente il contesto". Questa scoperta “riscriverà la storia”, spiega ancora Tabolli, e rappresenta sicuramente la scoperta più importante dai Bronzi di Riace e certamente uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai fatti nella storia del Mediterraneo antico.     Per adesso gli scavi si fermeranno, per poi riprendere nella prossima primavera, ma i lavori continueranno e si dedicheranno al restauro delle statue ritrovate. In questo periodo Le Statue di San Casciano ai Bagni Siena si trovano presso il laboratorio dell’Istituto centrale del restauro di Grosseto e dopo un attento ripristino, saranno esposte con ogni probabilità alle Scuderie del Quirinale, a Roma. Il nostro augurio è che i bronzi possano tornare al più presto “a casa” in Toscana, quando saranno pronti un museo dedicato a San Casciano dei Bagni Siena e un parco archeologico, per dare a tutti i visitatori la possibilità di ammirarne la loro magnifica bellezza. Se vuoi venire a vedere i luoghi dove sono state rinvenute le statue, Siena dista solo 1 ora di viaggio.  Visita il sito del Borgo Grondaie e trova l'offerta giusta per il tuo soggiorno a Siena www.hotelsienaborgogrondaie.com Ti aspettiamo Michel Ceccherini   Fonti Corriere della Sera, articolo online al link https://viaggi.corriere.it/news/cards/bronzi-di-san-casciano-le-foto-inedite-e-la-storia-dietro-la-scoperta/   La Repubblica, articolo online al link https://www.repubblica.it/cultura/2022/11/08/news/san_casciano_dei_bagni_bronzi_scoperta_acqua_fango_riace-373510937/ Il Post, articolo online al link https://www.ilpost.it/2022/11/08/bronzi-san-casciano/ Photo credit: Jacopo Tabolli      

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    BREVE GUIDA DI SIENA

    BREVE GUIDA DI SIENA Costruita nel 13 secolo nel luogo dove si svolgeva il ‘mercato’, Piazza del Campo segue la pendenza naturale del terreno a forma di conchiglia. E’ divisa in 9 spicchi in ricordo del Governo dei nove dell’epoca – il famoso ‘Buon Governo’. La nota corsa del Palio viene svolta in questa Piazza ogni anno il 2 Luglio ed il 16 Agosto. La fontana detta Fonte Gaia risale al 19 secolo ed è una copia dell’originale eseguito da Jacopo della Quercia nel 1409 ed i cui resti si possono ammirare nel complesso museale Santa Maria della Scala. La costruzione dell’edificio principale, Palazzo Pubblico, fu portata a termine nel 1310 ed ebbe come sua prima destinazione la sede del Governo della città. Ancora oggi via ha sede il Comune di Siena. All’interno si possono ammirare capolavori quali gli affreschi relativi alle allegorie del Buon Governo e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti e la Maestà e il Guidoriccio da Fogliano di Simone Martini. Accanto a Palazzo Pubblico si trova la Torre del Mangia finita di costruire nel 1341 e dalla quale si gode un’ottima vista sulla città. Da Piazza del Campo ci portiamo verso la Costarella de’Barbieri per imboccare Via dei Pellegrini che ci porterà in Piazza San Giovanni dove si trova il Battistero della Cattedrale, costruito nel 14 secolo e all’interno del quale è custodito il fonte battesimale eseguito nel 15 secolo da Nicola Pisano e decorato da pannelli di bronzo eseguiti da Jacopo della Quercia, Ghiberti e Donatello. Uscendo dal Battistero possiamo salire le scale che si trovano a sinistra dello stesso (guardandolo di fronte). In cima alle scale, sulla destra, si trova la Cripta, un ambiente scoperto negli anni ’90 del secolo scorso, durante lavori di ristrutturazione di alcuni locali adiacenti, che presenta affreschi del ‘Duecento mirabilmente conservati in quanto rimasti coperti per secoli dai detriti. Usciti dalla Cripta e superato l’arco che si trova in cima alla salita si arriva al luogo che sarebbe dovuto diventare la nuova Cattedrale della quale l’attuale doveva essere il transetto. A tale ambizioso progetto iniziato nel 1339 i senesi dovettero rinunciare a causa della peste che colpì la città nel 1348 e che ridusse la popolazione ad un terzo e quindi anche la disponibilità finanziaria. Subito a sinistra troviamo l’ingresso del Museo dell’Opera Metropolitana il quale custodisce opere d’arte provenienti dalla Cattedrale tra le quali la più importante è sicuramente la Maestà di Duccio Buoninsegna risalente al 1311. All’interno vi troviamo inoltre le sculture originali delle statue eseguite per la facciata del Duomo da Giovanni Pisano e del tondo eseguito da Donatello per la porta situata a sud della Cattedrale. Una scalinata erosa dal tempo conduce al ‘Facciatone’ che offre un’incantevole vista sulla città. Ancora più avanti e ci troviamo davanti alla Cattedrale la cui costruzione fu iniziata nel 1196 ed ebbe termine nel 1265 in stile Gotico. All’interno possiamo apprezzare numerose opere d’arte tra le quali sicuramente la più mirabile è il pavimento i cui graffiti sul marmo sono stati eseguiti in un arco di tempo che va dal 1369 al 1600. Di notevole interesse anche il Pulpito di Nicola Pisano eseguito nel 1280, la Libreria Piccolomini con affreschi di Luca Signorelli e la Cappella del Voto eseguita dal Bernini. Davanti al Duomo si trova il complesso museale Santa Maria della Scala, antichissimo luogo di accoglienza di pellegrini e di orfanelli divenuto ospedale e rimasto tale fino ad epoca recente (1991). All’interno si possono ammirare i bellissimi affreschi della Sala del Pellegrinaio eseguiti da Domenico di Bartolo e dal Vecchietta che raffigurano la fondazione della struttura e le attività che venivano svolte all’interno. Da Piazza Duomo imbocchiamo Via del Capitano per arrivare a Piazza Postierla. Da qui giriamo a destra (se continuiamo dritti arriviamo alla Pinacoteca Nazionale) per Via Stalloreggi e dopo 50m a sinistra troviamo la fontanina della Contrada della Pantera. Passeggiando per le strade di Siena troveremo sempre sui muri dei palazzi i simboli delle contrade sul cui territorio ci troviamo ed anche la fontanina dove ha luogo il battesimo contradaiolo. Ogni contrada ha il suo oratorio, il suo museo dove vengono conservati i Palii vinti e la sede della società. Ogni Contrada organizza una cena la sera prima del Palio alla quale sono anche benvenuti gli esterni, bisogna però prenotare in anticipo.   All’incrocio successivo, a sinistra, possiamo ammirare una Pietà del Sodoma conosciuta come Madonna del Corvo poiché, si dice, vi cadde un corvo morto colpito dalla peste del 1348. Riprendendo Via Stalloreggi, appena prima dell’arco sulla sinistra una insegna ricorda la casa dove Duccio dipinse la Maestà. Oltrepassato l’arco ci troviamo in Pian dei Mantellini in fondo al quale sulla destra c’è Via della Diana che imbocchiamo per vedere sulla sinistra una cappella sconsacrata con la scritta ‘Casa del cavallo’. In effetti ci troviamo nella Contrada della Chiocciola e questo è il luogo dove viene custodito il cavallo durante i giorni del Palio. Il ‘barbaresco’, colui che vigila sul cavallo, non si allontana mai dalla stalla e non permette che alcuno si avvicini ad essa. Risalendo sulla sinistra per Via San Marco arrivati in cima svoltiamo a destra per Via delle Cerchia fino ad arrivare al Prato di S. Agostino. Lasciando la Chiesa alla nostra sinistra percorriamo Via Pier Andrea Mattioli e dopo 50m arriviamo all’Orto Botanico dove troviamo una varietà di piante molto rare. Tornando indietro ritroviamo la chiesa di S. Agostino costruita nel 1258 e successivamente modificata nel 14 secolo. Proseguendo a destra per Via S. Agata all’incrocio superiamo l’arco che si trova a sinistra e scendiamo per Via Dupré. In fondo a questa via sulla destra ci troviamo in Piazza del Mercato che si trova dietro a Palazzo Pubblico. Continuando sempre dritti ci ritroviamo in Via Salicotto, saliamo gli scalini e dirigendoci a sinistra ci ritroviamo nella zona del Ghetto e quindi della Sinagoga. Svoltiamo a destra ritrovandoci in Via degli Archi e andando dritti la strada diventa Vicolo della Fortuna e poi Vicolo del Contradino. Giriamo a sinistra per Via di Salicotto e a destra per Via S. Girolamo, passando per la Chiesa ed il Convento di S. Girolamo sulla destra. Proseguendo per Via dei Servi e girando subito a destra ci ritroviamo davanti alla Basilica di S. Maria dei Servi. Torniamo indietro per Via S. Girolamo, Via Salicotto, Vicolo dell’Oro, Via del Rialto, Via San Martino, Vicolo Magalotti sulla destra e poi Via Pantaneto sulla sinistra fino ad arrivare alle Logge del Papa costruite nel 1462 da Pio II Piccolomini in onore della sua famiglia.  Ancora avanti a sinistra troviamo Palazzo Piccolomini costruito nel 15 secolo da Rossellino.                    Questo palazzo è adibito ad Archivio di Stato e ospita il Museo delle Biccherne (tavolette/custodia degli antichi registri contabili dipinte da alcuni dei più famosi artisti del tempo). Svoltiamo a destra per Via S. Vigilio e poi a sinistra per Via Sallustio Bandini poi di nuovo a destra per Via Lucherini fino alla Basilica di Santa Maria in Provenzano (in questa chiesa i contradaioli vincitori del Palio di luglio si recano subito dopo la corsa per cantare il Te Deum di ringraziamento per quello di agosto invece si recano in Duomo). Costeggiando la Chiesa di Provenzano sulla sinistra la strada ci porta ad un’altra chiesa importante: la Basilica di San Francesco. Questa Basilica fu costruita per la prima volta nel 1228 e dopo un incendio è stata ricostruita nel 1655. La facciata in stile ‘medievale’ è stata rifatta nel 1913. All’interno nella prima cappella sulla sinistra troviamo una Crocifissione di Pietro Lorenzetti e nella terza cappella del transetto a sinistra dell’altare ci sono degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti.     Uscendo dalla Basilica sulla sinistra troviamo l’Oratorio di San Bernardino. Da non perdere i meravigliosi affreschi rinascimentali eseguiti da Sodoma, Girolamo del Pacchia e Domenico Beccafumi. Uscendo da Piazza San Francesco imbocchiamo Via dei Rossi fino ad arrivare a Via Banchi di Sopra che percorrendola dal lato destro ci porta a Piazza Salimbeni su cui si affacciano bellissimi palazzi ra cui quello che ospita la sede storica della Banca Monte dei Paschi di Siena, la prima Banca nel mondo fondata nel 1472 pare con i risparmi dei pastori. Proseguendo dritti si arriva a Via dei Montanini e svoltando a sinistra a Via del Sasso di S. Bernardino. Attraversiamo la Piazza e giungiamo a Viale Cesare Maccari che costeggia La Lizza (luogo dove si tiene il mercato all’aperto ogni mercoledì mattina). Continuando sempre dritti si arriva alla Fortezza fatta costruire da Cosimo de’ Meidici dopo la conquista di Siena da parte dei fiorentini nel 1555. Essa ospita l’Enoteca Italiana. Tornando indietro si prende Via XXV Aprile che ci porterà ad un’altra importante chiesa la Basilica di S. Domenico. La prima costruzione della chiesa risale al 1226. Essa fu al centro della vita di Santa Caterina. Mirabili sono gli affreschi eseguiti dal Sodoma nella cappella intitolata alla Santa. Dalla basilica seguendo per Via Camporegio arriviamo al Santuario di Santa Caterina. Caterina (*1347-†1380) fu figlia di una numerosissima famiglia di tintori. Sebbene fosse analfabeta riuscì a convincere il Papa a tornare a Roma mettendo così fine al Grande Scisma. Ha ricevuto le stimmate anche lei e quindi insieme a San Francesco è divenuta Patrona d’Italia, Dottore della Chiesa e da pochi anni anche Patrona d’Europa. Questo è il luogo dove ebbe i natali e dove abitò. Dal Santuario prendiamo Via dei Pittori, poi Via delle Terme e quindi arriviamo alle Logge della Mercanzia costruite nel luogo in cui si incontrano le vie che dividono Siena in tre ‘terzi’. Da qui ci ritroviamo di nuovo in Piazza del Campo.